La Corte di Cassazione Penale, Sezione V, con la sentenza n. 35910/2020 si è pronunciata, in modo chiarificatore, sul requisito del comportamento abituale.
Il giudice di merito è tenuto a valutare il tempo di commissione dei reati precedenti al fine di verificare o meno la sussistenza del requisito dell’abitualità in ordine al fatto per cui si procede.
Il dato temporale è quindi, un dato fondamentale al fine dell’applicabilità dell’esimente prevista dall’art. 131-bis cp (Esclusione della punibilità per particolare tenuità del fatto)